Pubblicato in: Cose da mamme

Miss K e altre calamità

Capita che un giorno, dal nulla, vieni a conoscenza di una certa “K”, che con un messaggino si presenta: “ciao, sono K, la fidanzata di Simone”.

Sorridi e pensi: “Sono cose da ragazzi, hanno solo 11 anni!”

Poi indaghi e scopri:

• che lei ha visto una sua foto su Instagram e gli ha scritto dicendo che era bellissimo;

• che si sono messi insieme facendo una videochiamata;

• che non si sono mai incontrati dal vivo.

Tiri un sospiro di sollievo e pensi che tutto si risolverà con un paio di telefonate.



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E invece no. Sembrano entrambi molto determinati!

Dopo una settimana arrivano le prime richieste: “Mamma, posso andare sotto casa sua?”

Scopro che abita nel nostro quartiere, non lontano da noi, così gli do il permesso di andare insieme ad alcuni amici.

Il giorno dopo di nuovo: “Mamma, posso andare alla festa della parrocchia davanti a casa di K?”

Non so se essere più preoccupata per la festa in parrocchia o per l’incontro con K…

Per fortuna il giorno dopo è lunedì, e tra la scuola, il pianoforte e la ginnastica non avrà tempo di pensare a lei!

Ma la cosa evidentemente è degenerata. Simone è da mia mamma, che dopo pranzo mi chiama sconvolta chiedendomi come sia possibile che lui faccia i compiti mentre è in video chiamata con K.

Torna a casa alle 20 e gli faccio una lunga predica che sembra recepire.

Arriva il martedì: scuola fino alle 13,40 e ginnastica dalle 15 alle 18, poi compiti. Non avrà tempo!

Invece arrivati a casa (18,30 circa), mi chiede: “Mamma, dopo i compiti posso andare sotto casa sua?”

Cerco di fargli capire che K mi sta simpaticissima, ma mi sembra un po’ tardi per andare in giro da solo di sera a 11 anni! Protesta un po’ ma capisce, e lo convinco a stabilire degli orari per le video chiamate, che non siano durante i compiti!

Studia inglese mentre arrivano 1000 messaggi vocali, poi di nuovo in video chiamata!

A cena scopro che K fa i Tik Tok. Avete presente quel social network in cui si possono creare brevi clip musicali? Ecco, metti una base, fai finta di cantare muovendo i capelli di qua e di là, balli, fai il video e lo pubblichi.

Così ho fatto finta di essere molto interessata al Tik Tok, morivo dalla voglia di vederne uno! E così mi ha mostrato quello di K.

Così la conosco, almeno virtualmente…

Si chiude in camera sempre in chiamata con lei, e cerco di origliare per cogliere qualche frase di senso compiuto. Per ora stanno alle presentazioni della famiglia, tipo età e nome di ogni fratello, quindi ci vorrà un bel po’ prima che finiscano!

Vado a letto molto confusa, mentre tendo l’orecchio: sta ancora parlando con lei, che le manda bigliettini in video chiamata.

K: “Vedi cosa c’è scritto?”

S: “Ti amo?”

È la fine, mio figlio è nelle sue mani!

A mente fredda rifletto e penso che sia necessario:

• continuare a raccogliere più informazioni possibili;

• non mostrarsi mai ostili;

• farsi vedere interessati ma non troppo invadenti;

• mantenere la calma;

• stabilire dei limiti.

Mi sveglio tranquilla dopo aver riflettuto a lungo, ma un nuovo incubo sta per iniziare: “Mamma, dopo ginnastica posso andare sotto casa di K?”

Io: “Ma quando torni da ginnastica devi fare i compiti…”

Lui: ” Sì sì, non ti preoccupare, li faccio dopo pranzo!”

Considerato che torniamo da scuola alle 14, dobbiamo mangiare e alle 14,25 dobbiamo riuscire, mi chiedo come questo sia possibile…

Arriviamo, ingurgita qualcosa, si alza da tavola e torna dopo 10 minuti: “mamma, ho finito i compiti! Allora dopo ginnastica mi ci porti?”



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Io rispondo che avremmo deciso dopo, cercando una buona motivazione per dirgli di no.

Alla fine ce lo porto, ma concordiamo che durante la settimana sia meglio evitare…

Il giovedì fila liscio perché K ha un impegno (già, perché gli altri bambini fanno sport normali, solo due volte a settimana…).

È venerdì, sono le 19 e Simone è a ginnastica. Arrivano messaggi del tipo “dov’è Simone?”, “che fa Simone?”, “quando torna Simone?”

Io: “È a ginnastica fino alle 20 ma dopo ha una festa.”

K: “Alle 10 lo posso chiamare?”

Nel frattempo mi sono messa in macchina e sto guidando, quindi non posso leggere né rispondere.

K: “Sì o no?”

Segue chiamata alla quale non rispondo e messaggio vocale.

Che ansia.

Ancora K: “Domani alle 15 Simone può venire a casa mia?”

Arriva il sabato e lui passa la mattina in moto, sembra pensare ad altro…ma dopo pranzo torna alla carica: “Alle 15,00 posso andare a casa sua?”

Si vedono e giocano a nascondino (?!?!). Dopo cena inizia una lunga video chiamata, giocano a obbligo e verità ma…colpo di scena…lui si rivolge a una certa “A”!

Chi sarà?

Lo scopriremo nelle prossime puntate!

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