La vita da spiaggia è dura se si decide di passarci tutta la giornata, soprattutto in un luogo poco servito e lontano da tutto. Bisogna necessariamente organizzarsi con un pranzo al sacco…eheheh, sembra facile!
Non è che manchino le idee ma il problema vero sono le QUANTITÀ!
I primi due giorni, dopo vari tentativi, eravamo giunti al giusto compromesso: in nove servivano 12 panini grandi, 5 etti di affettati, 8 litri d’acqua, un pacco di biscotti e 5/6 tra mele e pesche.
Poi sono arrivate altre due persone e gli equilibri sono cambiati di nuovo!
Vado a fare la spesa e chiedo 16 panini…il tizio mi guarda e dice: “ormai facciamo cifra tonda!”…e vada per i venti!
Affettati? Due etti in più…possono bastare. E poi tante mele, quelle almeno riempono e…i biscotti per uno spuntino, almeno 1kg.!
Ecco…tutto ciò dovrebbe darci un’autonomia di circa 6/7 ore. Perfetto, siamo pronti!
Una cosa non ho calcolato: per andare incontro agli ospiti dobbiamo tornare a pranzo a casa…
Sarà avanzato tutto direte voi…e invece no! È vero che siamo rimasti in spiaggia fino al tramonto, ma i conti non tornano.
Va beh, la matematica non é il mio forte, ho fatto il classico!
Il giorno dopo ci lanciamo in una nuova impresa: l’insalata di riso!
Purtroppo i pochi mezzi a disposizione (pentoline delle bambole e padelle da tre) non ci consentono di cuocerne più di 1 kg.
“Ma è tanto!”, dicono gli ospiti. Cerco di convincermi anch’io che sia così, pensando di essere la solita esagerata, ma i dubbi mi assalgono…
Cerco i panini avanzati dal giorno prima, sono solo 3! Li divido in tre parti e ci metto la nutella, chiamando tutti i bambini ad aiutarmi per incartarli uno ad uno. “Basteranno appena per uno spuntino”, penso.
Cerco in frigo, trovo un pezzettino di frittata della sera prima, non sapendo che sarebbe stato proprio quello a salvarmi!
E poi le mele, sì, quelle gonfiano! L’ha detto Michele, che ha la fama di non saziarsi mai.
Prendo anche qualche biscotto, ma ho la vaga sensazione che sia sempre poco.
È ora di andare!
Sono le 9,30 quando arriviamo e già folti gruppi di turisti hanno affollato la spiaggia. Il mare è meraviglioso, c’è ancora poca gente in acqua.
Depositiamo nel luogo prescelto tutta l’attrezzatura, i bambini sono già tutti a bagno…io mi siedo sul lettino cercando di tirarmi su i capelli e di ordinare un po’ di cose, quando i piccoli tornano bagnati verso di me gridando: “mamma, ho fame!”.
Nooo, di già? Mi rendo conto che loro hanno fatto colazione almeno due ore prima e sfodero subito i mini panini alla nutella (uno a testa)!
Da lontano vedo arrivare anche gli altri…non è possibile! Non sono nemmeno le 10 e già il primo spuntino è andato!
Alle 10,30 riesco a fare finalmente un tuffo e tra un gioco e l’altro passa un’oretta.
Fino alle 12 non si pranza, siamo rimasti d’accordo! Ma ecco che arriva nr.5 urlando, un po’ per la stanchezza, un po’ per la fame…non c’è modo di calmarlo, piange disperato.
Gli ripeto che pranzeremo più tardi, finché non ho un’illuminazione: la frittata! Per fortuna si accontenta e gli torna la carica per un’altra mezz’oretta!
Ritorniamo in acqua e mi accorgo che tutti gli altri mi stanno venendo incontro. Avrei l’istinto di scappare ma ormai è inevitabile…mi guardo intorno e vedo che manca qualcuno, così ho la scusa pronta: “ragazzi, si mangia quando siamo tutti!”
Sudo freddo, vogliono attaccare le riserve di cibo e se continuano così arriveremo sì e no alle 15!
Arrivano finalmente gli altri e diamo inizio al “banchetto”. L’insalata di riso piace a tutti e i bambini sembrano soddisfatti. Quanto durerà?
Corrono di nuovo tutti al “lavoro” tra bagni, castelli e pisolini all’ombra.
Potrò prendere il mio libro e provare a leggere qualche pagina?
Ahahah! Scherzavo!
Papi si è addormentato e io rimango sul bagnasciuga a controllare i piccoli che nuotano con la maschera. Che bella l’abbronzatura quando stai in piedi: una fantastica ombra sul collo e spalle ustionate!
Torno sotto l’ombrellone per spalmarmi un po’ di crema e vedo che Stefano sta ancora dormendo…oh no, arrivano di nuovo!
Sono le 15 e mi viene una brillante idea: gelato! Andiamo al bar che è anche abbastanza distante, almeno impieghiamo il tempo…
Gli faccio prendere il gelato più grande che c’è: ci mettono venti minuti a mangiarlo, li vedo che sono in difficoltà ma li esorto a non mollare, devono finirlo tutto!
Soddisfatta per l’investimento fatto (ben 15 euro!), torniamo all’ombrellone.
Finalmente posso rilassarmi e fare un bagno…certa di stare tranquilla fino al tramonto.
Tra tuffi, giochi e acquisti sulla spiaggia, passano due ore e penso che l’ Esagerato dell’ Algida sia una grande invenzione!
Veronica decide di farsi fare una treccina colorata e la ragazza senegalese, che nel frattempo ci racconta la sua vita, ci chiede qualcosa da mangiare (anche lei!😂).
Cerco nelle borse…tabula rasa, ma eccola, la vedo! L’ultima mela superstite!
La ragazza ha 13 anni e sembra davvero troppo magra, così decidiamo di darle la nostra ultima mela, quella che ci avrebbe salvato dall’apocalisse!
Ora siamo a zero. Abbiamo solo tanta acqua, che secondo i miei calcoli doveva essere finita!
E invece no, mi escono fuori dagli schemi così, all’improvviso! Me lo ero segnato: 3 bottiglie di effervescente e 3 di naturale…perché ne sono avanzate 3? Cavolo, bevete che altrimenti la dobbiamo pure riportare indietro!
Sono le 18 e li vedo arrivare da sotto l’ombrellone…mi sa che stavolta è ora di tornare a casa!
Nove ore di mare mettono una gran fame, ma io non posso portarmi dietro un supermercato!
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